Il metodo induttivo è forse il metodo più criticato, non a torto, in tutta la filosofia della scienza. Pur essendo prettamente un metodo empirico, scade nella fallacia della generalizzazione indebita ovvero porta a derivare una tesi universale (tutti i P sono Q), da osservazioni particolari.

Il tema della coscienza e della sua possibile creazione in una macchina è stato a lungo oggetto di dibattito in filosofia, neuroscienze e informatica. Da un lato, l’intelligenza artificiale (IA) ha fatto enormi progressi nel replicare funzioni cognitive complesse; dall’altro, la coscienza umana rimane un mistero intricato, un fenomeno che sfida qualsiasi tentativo di spiegazione o replicazione.

Nelle scuole superiori, la dialettica di Hegel viene spesso spiegata attraverso la triade Tesi, Antitesi e Sintesi. Hegel tuttavia non ha praticamente mai usato questi termini, che possono quindi risultare fuorvianti.

A questa domanda hanno risposto, tra gli altri, Anselmo d’Aosta, Tommaso d’Aquino, Cartesio e Spinoza (in un certo senso). Fino a Kant che ha criticato una per una le dimostrazioni dell’esistenza di Dio.

Una riflessione sulla condotta personale in tempi di emergenza nazionale e biopolitica.

L’etica della responsabilità di Hans Jonas nasce in risposta alle problematiche dovute alla moderna civiltà tecnologica, per una visione a lungo termine. È dunque di fatto un’etica ambientale con forti aspetti di bioetica.

Nel film Harold & Maude del 1971, Maude supera il concetto di vita autentica heideggeriana, considerando l’essere-per-la-morte non solo come possibilità ultima, ma anche come ultima scelta.

L’Ecologia sociale è un profondo ripensamento della società che si sviluppa a partire dalla questione ambientale e dalla critica al sistema gerarchico.